<b>Liberal e oscurantisti: una guerra continua</b><br />Dopo aver tradotto la guerra dei topi e delle rane, Giacomo Leopardi non poteva accontentarsi e scrisse questo nuovo poema che considerava un&rsquo;aggiunta di cose non dette dal precedente poema attribuito ad Omero (Paralipomeni, per l&rsquo;appunto). Ne usc&igrave; un lavoro satirico di altissimo rilievo che, riferendosi ai moti politici del 1820-21, prendeva in giro gli austriaci (impersonati dai granchi, alleati delle rane), i Borboni (le rane) e i liberalnapoletani che erano insorti (i topi). Ne esce un ritratto doloroso della politica del tempo con la sconfitta del liberal contrapposti ai tradizionalisti, con i progressisti che vengono ridicolizzati per la loro incapacit&agrave; ad agire con coerenza e determinazione. Una parodia di molti momenti politici vissuti anche ai nostri tempi.