A quanto risulta e salvo errori il nostro &egrave; l&rsquo;unico testo dedicato alla gestione dei beni culturali ecclesiastici (bce) in lingua italiana (un testo che nasce dall&rsquo;unico insegnamento specificamente dedicato alla gestione dei beni culturali ecclesiastici attualmente esistente all&rsquo;interno dei corsi di laurea in beni culturali proposti nelle universit&agrave; italiane).<br />Per la precisione questo testo &egrave; frutto dell&rsquo;insegnamento attivato nell&rsquo;anno accademico 2005/06 all&rsquo;interno del corso di laurea in &ldquo;economia e gestione dei beni culturali e dello spettacolo&rdquo; dell&rsquo;Universit&agrave; Cattolica del Sacro Cuore di Ges&ugrave; di Milano. Lo scopo del corso &egrave; di presentare le nozioni fondamentali che consentono di conoscere i profili generali della gestione dei beni culturali ecclesiastici in Italia.<br />Le motivazioni che hanno spinto l&rsquo;Universit&agrave; Cattolica di Milano a istituire questo specifico corso si possono ridurre a tre.<br />Il primo motivo &egrave; di carattere sostanziale ed &egrave; collegato al carattere religioso di una parte rilevante dei beni culturali (bc) esistenti in Italia e in Europa (ma, a ben vedere, &egrave; collegato alla fisionomia religiosa di una parte rilevante dei bc presenti non solo in Europa ma in ogni continente, come i turisti, gli storici dell&rsquo;arte e gli antropologi sanno bene). Come &egrave; noto in Italia e in Europa, per limitarci alle nazioni a noi pi&ugrave; vicine, arte e religione, bc e culto sono tra loro intrecciati da molti secoli, probabilmente da sempre. Per questo motivo sarebbe stato poco realistico e del tutto riduttivo, di fatto, trattare dei primi ignorando i secondi e viceversa.<br />Il secondo motivo &egrave; di carattere istituzionale e riguarda il soggetto che &egrave; proprietario e che gestisce larga parte dei bce in Italia. Come &egrave; ugualmente noto la Chiesa cattolica, nell&rsquo;arco della sua storia secolare &egrave; stata un soggetto istituzionale di rilevante importanza nel campo vasto della cultura e dell&rsquo;arte. Essa &egrave; stata e &ndash; sia pure in misura molto minore di un tempo &ndash; continua a essere committente di artisti e artigiani. E, soprattutto, la Chiesa ancora oggi &egrave; proprietaria e gestisce un patrimonio di bc assai rilevante e, per questo motivo, costituisce una presenza importante nel panorama internazionale. Si tenga presente, tuttavia, che il caso italiano &egrave; speciale, ma non &egrave; l&rsquo;unico al mondo. Infatti nei cinque continenti le comunit&agrave; religiose cattoliche, o appartenenti ad altre confessioni cristiane e ad altre religioni, gestiscono una vasta gamma di bc religiosi e non religiosi. Anche in Italia, cio&egrave;, chi si propone di gestire i bc deve tenere presente che i bc sono in parte di propriet&agrave; statale, in parte di propriet&agrave; privata e in parte non piccola sono di propriet&agrave; ecclesiastica o sono di &ldquo;provenienza&rdquo; ecclesiastica (nativamente, cio&egrave;, erano di propriet&agrave; ecclesiastica e sono diventati di propriet&agrave; statale o privata a causa di successive ondate di secolarizzazione avvenute nei secoli XVIII e XIX).<br />Il terzo motivo &egrave; di carattere operativo. A chi lavora come professionista nel campo dei bc sar&agrave; utile ricordare che i bce sono gestiti in modo specifico rispetto ad altri tipi di bc e ricaver&agrave; qualche vantaggio dal conoscere meglio come tale specificit&agrave; si esprime. Inoltre, l&rsquo;esperienza insegna che la gestione dei bc, considerati nella loro generalit&agrave;, molto spesso si integra e in numerosi punti interseca, per svariati motivi e in pi&ugrave; di una occasione, la gestione dei bce.