&quot;Luoghisogni&quot; sono luoghi che creano sogni e sogni che creano luoghi.<br />Il libro raccoglie dodici racconti, tra il surreale, il fantastico e la fantascienza, che cercano di aprire prospettive illuminanti, a volte solo suggerite, a volte narrate in modo esplicito.<br />&ldquo;Lo Spazio&rdquo; e &ldquo;Interstizi&rdquo; cominciano la sequenza con una dichiarazione di intenti sulle motivazioni della scrittura e sul mistero del tempo, con frammenti di narrazione la cui logica dovr&agrave; essere ricostruita dal lettore.<br />&ldquo;La casa dei leoni&rdquo;, &ldquo;La caccia morta&rdquo;, &ldquo;Il Re del bosco&rdquo;, &ldquo;Il Giardino di Aramax&rdquo;, ci introducono in un mondo fantastico sempre pi&ugrave; complesso e distante dalla realt&agrave; quotidiana: leoni di pietra misteriosi e inquietanti, spaventose avventure che segnano la vita per sempre, un re antico che aspetta di essere ucciso dal suo successore, un Giardino perfetto dove un narratore onnisciente con il suo narrare impedisce che la vita venga vissuta. &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;<br />&ldquo;Alcune comunicazioni sulla MdT&rdquo;, &ldquo;La Torre Mistica&rdquo;, &ldquo;Amor&hellip;&rdquo;, &ldquo;E poi accadde&rdquo;, &ldquo;Eliche&rdquo;, &ldquo;Reciprocit&agrave;&rdquo; sono racconti di fantascienza pi&ugrave; o meno classica che ci portano in mondi futuri dove tutto pu&ograve; accadere: un nuovo paradosso temporale in cui si spiega come mai la Macchina del Tempo un giorno fu inventata ma adesso non esiste pi&ugrave;, indagini ultraterrene condotte da investigatori che sono anche medium tecnologici e virtuali, parole magiche che non possono essere pronunciate nel mondo futuro per evitarne il collasso, megacomputer alle prese con conflitti di personalit&agrave; dalle conseguenze catastrofiche, una ipotesi sulle origini della vita e su imponderabili sviluppi possibili, scambi di personalit&agrave; tra razze diverse.<br />Dodici racconti da leggere lentamente, con leggerezza, da gustare uno dopo l&rsquo;altro, per perdersi nei &ldquo;luoghisogni&rdquo; e forse mai pi&ugrave; ritrovarsi.