Il primo dato che emerge, di squisita efficacia, nel percorso di questa silloge, è la ricchezza di temi e sfumature proposte.<br/>Gianfranco Bartolomeoli lavora su tracce di realtà legate all’esperienza e alla riflessione, racconta l’amore, osserva il paesaggio nel suo mutare e tratteggia il bilancio di un’esistenza. <br/>Si avverte profondo bisogno di raccontare la vita, di esplorarla con discrezione, di soffermarsi a riflettere sulla melanconia che ne increspa la superficie. Vita che è risultato di un Passato e di un Presente che inevitabilmente convivono in noi e provocano sensazioni forti, venate di inquietudine e sfiorate dal fantasma della solitudine: cosa sarai, se preda o bracconiere,/ se presente o passato. <br/>Con un pizzico di nostalgia, dunque, il Poeta guarda se stesso e si pone attento osservatore verso il mondo degli affetti e delle percezioni che come disaccordate voci ci confortano.<br/><br/>Gianfranco Bartolomeoli è nato a Bologna nel 1935. Ha operato per più di quarant’anni nel campo della gestione dei progetti di formazione del personale operativo e di manutenzione di grandi impianti industriali.<br/>Dagli anni Settanta si dedica alla scultura in legno e bronzo e, saltuariamente, alla poesia in italiano, dialetto veneto, francese e spagnolo per la quale ha vinto alcuni premi nazionali.<br/>Vive e lavora a Ivrea.