La pandemia causata dal Covid-19 rappresenta il tassello di un puzzle articolato che andava tracciandosi gi&agrave; da diversi anni. Il virus e i suoi effetti forniscono, infatti, l&rsquo;incastro perfetto alle dinamiche gi&agrave; in corso, accelerando movimenti di masse politiche e civiche che altrimenti sarebbero stati pi&ugrave; graduali e tortuosi.<br />Ed &egrave; cos&igrave; che il virus si offre a noi come lente tramite la quale osservare i cambiamenti nei paradigmi e allo stesso tempo tracciare la continuit&agrave; delle strategie nazionali. Alcuni paesi, tendenzialmente egemonici, non modificheranno a lungo il loro atteggiamento. A dimostrarlo, le fasi pi&ugrave; intense della crisi che hanno visto alcuni stati muoversi secondo quelle che potrebbero essere definite tendenze imperialiste. La malattia procede in modo tutt&rsquo;altro che omogeneo e il contagio segue tempistiche diverse, offrendo cos&igrave; occasioni di competizione.<br />L&rsquo;emergenza, da questo punto di vista, si trasforma in un&rsquo;opportunit&agrave; nazionale e individuale. Il lockdown ha consentito alle nostre menti di muoversi, creando nuove idee e spingendo decisori pubblici e cittadini a pensare fuori dagli schemi. Tramite un&rsquo;analisi approfondita della geopolitica internazionale al tempo del Covid-19, &laquo;Thinking outside the box&raquo; invita il lettore a guardare oltre i confini, perch&eacute; se c&rsquo;&egrave; un aspetto certo in mezzo all&rsquo;incertezza della crisi &egrave; che ci&ograve; che viene dopo, non sar&agrave; lo stesso di quello che abbiamo davanti e che siamo abituati a conoscere.