Sullo sfondo vagamente tratteggiato di una provincia padana degli anni Settanta, mentre il paese attraversato da forti tensioni sociali sta entrando nell&rsquo;epoca del consumismo, Nino porta avanti i suoi dolorosi esercizi di maturazione all&rsquo;ombra di un padre ossessionato da ricordi mortuari.<br />Le figure del passato affollano la sua mente: esigono senza piet&agrave; la sua attenzione e lo trattengono irresistibilmente nella dimensione situata tra lo spazio dei vivi e lo spazio dei morti.<br />Il passato lo insegue attraverso una serie di immagini e di situazioni sospese su vita reale e sogno, e le esperienze che compie via via finiscono per riproporgli il ritorno del gi&agrave; stato e del gi&agrave; noto senza che nessuna evasione dai suoi labirinti interiori possa avere luogo.<br />A Venezia, dove si trasferisce per gli studi universitari, l&rsquo;acquisizione di una coscienza politica e una serie di incontri soprattutto femminili sembrano per un momento rappresentare la via d&rsquo;uscita. Ma ben presto anche queste promesse si rivelano fallaci e tutto si inabissa in un ritorno a casa all&rsquo;insegna della sconfitta, una sconfitta che ha come velleitario tentativo di risarcimento il rifugio nei paradisi della musica e del sesso.<br />Fin quando la china della dissoluzione su cui Nino sta scivolando si abolisce miracolosamente e i prestigi dell&rsquo;immaginazione trionfano sulle forme della realt&agrave; in un finale inatteso che, infrangendo i tempi della narrazione, lo ricongiunge all&rsquo;universo inesauribile delle possibilit&agrave;.