La memoria nulla distrugge, e l&rsquo;autrice, attraverso il quadernetto delle elementari del padre, giunto per caso tra le sue mani, lo immagina bambino e inizia cos&igrave; un dialogo, un confronto e un&rsquo;amicizia con un onirico maestro Antonino.<br />Il suo &egrave; un raccontare mite, a volte rovente, che si dipana tra pi&ugrave; emozioni che la infilano in storie mescolate con altre, con la sua, con quella della famiglia di fonditori di campane da cui discende. Che la mettono a confronto con la sua terra di origine: il Molise.<br />Tutto si svolge tra simulazione e concretezza in una congerie verosimile alla vita che &egrave; fusione e confusione di menti, di accadimenti imminenti e distanti che scuotono, vengono, vanno, ritornano. Gli anni dell&rsquo;esistenza sono oggetto di riflessione e dunque &egrave; certo che &ldquo;in un&rsquo;orbita turbinosa la vulnerabilit&agrave; dell&rsquo;infanzia ritorna nella vecchiaia, e il cerchio della fragilit&agrave; umana si chiude&rdquo;.