<u><b>QUESTO LIBRO &Egrave; A LAYOUT FISSO.</b></u><br /><br />Dopo una fase d&rsquo;orgogliosa affermazione dell&rsquo;assoluta indipendenza dall&rsquo;Europa, gli Stati Uniti hanno proclamato il proprio diritto d&rsquo;intervenire come polizia internazionale nelle faccende del mondo, per mezzo di quelle imprese belliche che gli anti-americani hanno definito manifestazioni imperialistiche, anzich&eacute; sacrifici altruistici per espandere il progresso e la democrazia a vantaggio dei popoli arretrati.<br /><br />Per comprendere questa contraddizione, e&rsquo; necessario ripercorrere la storia dei duecento anni in cui la potenza degli U.S.A. e&rsquo; sorta e proliferata: le lotte contro i pellerossa per diffondere la cultura, la guerra in Iraq per garantire uno stato democratico ai cittadini, l&rsquo;istituzione della pena di morte, l&rsquo;esportazione del capitalismo, l&rsquo;edificazione del paradiso Disneyland e la promozione dello shopping planetario. Questi sono alcuni degli argomenti trattati e l&rsquo;autore non manca neppure di far riferimento alle condizioni attuali dell&rsquo;Italia.<br /><br />Cio&rsquo; che resta da chiedersi e&rsquo; se le future pagine di storia statunitense saranno gloriose oppure da gettare. &ldquo;Qualcuno pensera&rsquo; che abbia intenzionalmente voluto ironizzare sugli Stati Uniti. Ma non mi sento colpevole se, scorrendo la storia, talvolta mi viene da sorridere, anche amaramente&rdquo;.<br /><br />Giorgio Bertolizio e&rsquo; nato a Trieste nel 1936. Ha pubblicato: Nevrosi, idiozie e malefatte dei grandi filosofi (2003), Vizi capitali e sommi pontefici (2004 ), Le grandi iellate di nome Maria (2005).