Giorgio Chinelli, autore di questa silloge poetica, con la sua opera &egrave; la dimostrazione di un concetto: ci si pu&ograve; prendere una pausa dalla scrittura, ma non si tratter&agrave; di un addio quando scrivere si avverte come una vocazione e un atto liberatorio.&nbsp;<br />L&rsquo;amore &egrave; l&rsquo;anima della sua poetica, inquadrato grazie a diversi obiettivi cos&igrave; da coglierne tutte le sfumature. &Egrave; espressione di tante immagini simboliche che riempiono questi componimenti: un fiore, il contrasto tra il sole e la luna, un muro invisibile costruito dal tempo. L&rsquo;amore implica uno sguardo attento, come quello che il poeta Chinelli gli rivolge, perch&eacute; &egrave; un sentimento che reclama scelte: combattere o cambiare. Descritto sempre in maniera intensa, perch&eacute; capace di trascinare tutti i sensi dell&rsquo;uomo; a volte acerbo come un frutto non ancora maturo, ma ugualmente in grado di prosciugare il cuore. &nbsp;<br /><br /><b>Giorgio Chinelli</b> &egrave; nato nel 1967 a Trieste, citt&agrave; in cui vive e lavora come Ispettore capo della Polizia Locale. Diplomato perito industriale capotecnico per l&rsquo;edilizia, ha frequentato per un paio d&rsquo;anni la facolt&agrave; di Ingegneria di Trieste. Ha gi&agrave; pubblicato la raccolta di poesie <i>Il Cerchio si Chiude</i> (2017) e <i>Il Cerchio &egrave; Chiuso</i> (2020).<br />