S&igrave;, parr&agrave; impossibile, ma era proprio proibito a Nin&igrave; e Lul&ugrave;, entrare nella biblioteca; come nei giorni prima di Natale, quando si prepara l&#39;albero e i bambini non possono vedere.<br />La mamma vigilava affinch&egrave; il divieto fosse rispettato. Pap&agrave; non doveva essere disturbato.<br />Che cosa faceva? Certo qualcuna di quelle cose molto importanti che i bambini non devono sapere. Cos&igrave;, quando la mamma li chiam&ograve;, ed essi poterono irrompere nella stanza, si guardarono intorno, prima un po&#39; meravigliati e poi, forse, un po&#39; delusi. Non c&#39;era nulla di nuovo; n&egrave; alberi con le stelline di similoro, n&egrave; giocattoli.<br />Libri come sempre, soltanto, dappertutto; e il babbo; il quale si alz&ograve;, e li abbracci&ograve; come se fosse tornato da un lungo viaggio. Da un lunghissimo viaggio tornava davvero, pap&agrave;. Da un viaggio attraverso paesi sconosciuti, inesplorati, vergini; dove la terra cela mille insidie, il piede affonda improvvisamente, s&#39;aprono voragini, si parano dinanzi montagne che sembrano insormontabili e che pur bisogna affrontare e superare, se si vuol raggiungere quel misterioso al di l&agrave; che racchiude il premio d&#39;altre promesse.<br />Si cammina a piedi, in quelle regioni, un passo dopo l&#39;altro; e i passi si chiamano numeri; e se qualche mezzo di trasporto permette il valico d&#39;un torrente o d&#39;un burrone, &egrave; uno strano veicolo indigeno che ha nome &laquo;formula&raquo;, e, a vederlo, non ci si immaginerebbe mai il suo ufficio.