Nella sua barberia ci sono entrato quasi per disperazione.<br />Tutti gli altri mi hanno conciato per le feste e, non poche volte, non ho alcuna remora a confessarlo, in uscita, ho indossato il solito berretto della vergogna.<br />E non sono un tipo pretenzioso.<br />Poi, cos&igrave;, per caso, sono entrato in questo posto, che da fuori appare vecchio e poco curato, e mi appare quest&rsquo;omino d&rsquo;altri tempi.<br />Mi fa accomodare sulla sua poltroncina e la prima cosa che mi dice &egrave; che non sono io a decidere il taglio: &egrave; lui e non si discute, altrimenti, posso pure andarmene.<br />Al che sono rimasto interdetto, anche perch&eacute; una cosa del genere non m&rsquo;era mai capitata, ma mi ha ispirato fiducia e sono restato.<br />Il taglio si &egrave; trasformato nel racconto della sua vita.<br />Lui parlava e tagliava.<br />Poi, ogni tanto, si fermava, si soffiava il naso o scatarrava nello stesso fazzoletto e ricominciava.<br />E mi ha raccontato di tutto: di quand&rsquo;era piccolo, della sua famiglia, di quando s&rsquo;&egrave; sposato, delle prostitute che ha frequentato e di tutti quei piccoli e grandi momenti del suo passato che, avvicendandosi a ritmo di pettine e forbici, di battute, aneddoti e riflessioni, hanno lasciato spazio sia ad amarezze che sorrisi.<br />Alla fine, quando sono andato via, mi &egrave; tornato il buon umore.