Nella Venezia del 1500, curiosa &ndash; raffinata &ndash; internazionale &ndash; intellettuale, ad opera di Giovan Battista Ramusio, un diplomatico, geografo e umanista della Repubblica di Venezia, viene pubblicato il primo, monumentale, trattato di geografia dell&rsquo;et&agrave; moderna. Cresciuto nel contesto culturale veneziano insieme a Pietro Pomponazzi, Aldo Manuzio, Pietro Bembo, Girolamo Fracastoro, Ramusio d&agrave; alle stampe l&rsquo;opera che racchiude gran parte del sapere geografico, culturale e antropologico dell&rsquo;epoca. Riunisce pi&ugrave; di cinquanta memoriali di viaggi e di esplorazioni dall&rsquo;antichit&agrave; classica fino al XV secolo, da Marco Polo a Vespucci, alle grandi esplorazioni africane. Pubblica i resoconti dei viaggi di Cortes e di Pizarro nell&rsquo;America del sud. Prende contatti con Sebastiano Caboto e, dopo averlo convinto a mettersi al servizio della Serenissima, ne pubblica i libri di viaggio. Le sue amicizie diplomatiche lo mettono in contatto con l&rsquo;eploratore bretone Cartier che compie diversi viaggi nella &ldquo;Nuova Francia&rdquo; e viene affascinato dai viaggi nell&rsquo;America settentrionale. Ramusio &egrave; testimone di un&rsquo;epoca che si apre ai nuovi mondi, che li vuole conoscere e che ne apprezzer&agrave; sempre pi&ugrave; le particolarit&agrave;.<br />Nel sesto volume ci spostiamo nell&rsquo;America del sud con i viaggi di Fernando Cortes; lettere scritte ai regnanti di Spagna; la conquista del Per&ugrave; e di Cusco, che verr&agrave; chiamata la Nuova Castiglia; la relazione di Fernando Pizarro sulla conquista del Per&ugrave;; i viaggi di Jaques Cartier alla scoperta del Canada, la Nuova Francia.