I raccoglitori della Mortella e il Tetratragikon di Paolo Oteri trasla il lettore a circa dieci anni fa quando il personaggio Oteri di Doppio Scambio scrive le sue tragedie, raccolte oggi nella seconda parte di questa nuova pubblicazione intitolata dall&rsquo;autore Appendice: da qui il sottotitolo di Tetratragikon che evidenzia la presenza di quattro tragedie che richiamano l&rsquo;impostazione e il sentimento di quelle greche.&nbsp;<br />Oteri, infatti, medico-scrittore, come l&rsquo;autore Giovanni Barresi che lo ha inventato, non soltanto &egrave; protagonista delle avventure dei diciassette capitoli che raccontano dei raccoglitori della Mortella (nonch&eacute; delle sei pubblicazioni precedenti a questa), ma incarna anche, quasi specularmente, i protagonisti delle sue stesse tragedie diventando di volta in volta Lisippo, Telarco, Filippo di Mahdia e tutto lo spirito dei cartaginesi. Ne viene fuori un romanzo dalla scrittura ironica, vivace, a tratti passionale che coinvolge il lettore capace di &ldquo;vedersi allo specchio&rdquo;, cos&igrave; come dedica lo stesso autore: perch&eacute; questa capacit&agrave; potrebbe essere l&rsquo;unica possibilit&agrave; di collegare e percepire profondamente il profumo della Mortella all&rsquo;atmosfera creata dai suoi raccoglitori nella bella Sicilia&hellip; e tutto il resto.<br />Sullo sfondo di Villa Cordasco ritroviamo dunque protagonisti, gi&agrave; noti al pubblico, quali il giudice Bertolami, amico di Oteri, e il maresciallo Cardile, alle prese con personaggi che non si &ldquo;scopriranno&rdquo; fino alla fine della narrazione, come la Donna col velo, oppure il cicloamatore Peppe, l&rsquo;oculista iraniano Tarik e attanti di fatti e misfatti tipici della giallistica