<i>Il ragazzo che fuggiva dai sogni</i> &egrave; il racconto di un viaggio interiore attraverso luoghi reali esplorati attraverso l&rsquo;immaginazione del protagonista-narratore, in un dualismo che vede nel narratore la figura del ragazzo e del giovane uomo pi&ugrave; maturo e consapevole; il primo si esprime in versi liberi, il secondo in prosa.<br />Il libro suddiviso in quattro grandi sezioni fa viaggiare il lettore attraverso lo spazio e il tempo anche al di l&agrave; della semplice prospettiva autobiografica poich&eacute; risiede proprio in questo il potere dei sogni.<br />Il termine sogno coinvolge il protagonista nel senso pi&ugrave; lato del termine in un caleidoscopio di luoghi, immagini, colori, situazioni narrative o poetiche che permettono di incontrare personaggi storicamente vissuti o inventati: la ragazza dai capelli rossi &egrave; il punto di snodo di tutto il racconto, il ponte tra la poesia e la prosa, tra il reale e il fantastico; essa incarna l&rsquo;amore.<br />Nella prima parte il protagonista subisce in senso positivo e negativo le varie esperienze senza la minima consapevolezza, con un costante senso di malinconia romantica unico sentimento attraverso il quale sa esprimere se stesso e l&rsquo;amore che ritiene un dono inestimabile e irraggiungibile, lontano e bellissimo come un tramonto sul mare. Nella seconda si d&agrave; spazio alla sensibilit&agrave; orientale con la quale il protagonista affronta il suo presente e rivive alcuni ricordi. Nella terza si parla di dolore, solitudine e amore perduto. Nell&rsquo;ultima l&rsquo;animo del viaggiatore si riappacifica con se stesso e con il sentimento dell&rsquo;amore.<br />Giulio Piras approccia in termini non convenzionali il genere classico del prosimetro e affresca uno stato relazionale che coinvolge gran parte dei giovani del nostro tempo: in fuga da se stessi, in fuga dagli altri, in fuga dai paesi e dai continenti, in fuga e basta alla ricerca di un luogo dove trovare pace e potersi esprimere.