Giuseppe Caroli prosegue con il secondo volume di Cinema e Psiche, questa volta concentrandosi sull&rsquo;Adolescenza e sulla sua &lsquo;creazione&rsquo;. S&igrave;, perch&eacute;, strano a credersi, ma possiamo affermare che &egrave; stata letteralmente inventata e difatti la sua esistenza non &egrave; riscontrabile per molto tempo. L&rsquo;autore, quindi, passa in rassegna la sua storia fatta di riti di iniziazione, cerimoniali e simboli e la cui comparsa appare davvero chiara solo a partire da met&agrave; &lsquo;800. La sua nascita e i suoi cambiamenti, dunque, sono strettamente connessi ai cambiamenti storici, sociologici e psicologici e alla loro rapidit&agrave;.<br />Il testo prevede innanzitutto una presentazione generale del problema, seguita da un capitolo dedicato a Fiabe, Miti e Saghe che, pur non avendo una collocazione temporale ben definita, molto spesso sono dedicati ai passaggi d&rsquo;et&agrave; e alla funzione sociale di una societ&agrave; che descrive numerosi secoli. Seguono tre capitoli nei quali si descrive l&rsquo;Adolescenza come oggi la riconosciamo ufficialmente; poi, alcuni che hanno una funzione storica databile che cerca di descrivere l&rsquo;et&agrave; postpuberale dai tempi della Grecia ellenista fino ai nostri giorni. Un&rsquo;ulteriore sezione si occupa della psicopatologia relativa all&rsquo;adolescenza. Infine, l&rsquo;ultimo capitolo cerca di immaginare le tendenze future.<br />Anche questo volume &egrave; incentrato sulla relazione che intercorre tra cinema e psiche e pertanto prende in esame film e letteratura che affrontano l&rsquo;argomento, dandone una spiegazione e una chiave di lettura psicologica e fornendo anche una cospicua bibliografia. Con precisione e dovizia di particolari, ma anche con commenti personali e sottile ironia, Caroli indirizza il lettore verso la scoperta dell&rsquo;Adolescenza, attraverso lenti moderne, offrendogli continui spunti di riflessione e stimolando in lui sempre nuova curiosit&agrave;.<br />&nbsp;