Il finanziere Daniel Pitteri e l&rsquo;affascinante orafo Marco Cristante hanno lavorato insieme, concludendo affari non sempre puliti. Le loro strade si sono separate dopo l&rsquo;acquisizione di una propriet&agrave; immobiliare strappata, con metodi discutibili, a un&rsquo;anziana signora.<br />In una situazione di esiziale difficolt&agrave; economica, Cristante &egrave; costretto a rivolgersi al vecchio socio per un prestito. Concepito come un prolungato gioco di specchi tra le figure (e le personalit&agrave;) dei due protagonisti principali il romanzo si dipana sulla scia della figura biblica di Abramo. Una figura inconcepibile per la cieca fiducia nel <i>suo</i> Dio, un essere talmente arcaico e incomprensibile da costituire l&rsquo;archetipo di qualcosa (o di qualcuno) che oggi non esiste. Chi sacrificherebbe infatti suo figlio per il volere di un Dio? Chi sacrificherebbe suo figlio per qualcosa o qualcuno? Nessuno, almeno nessuno qui, in occidente. Eppure sar&agrave; questa la prova/penitenza che verr&agrave; chiesta a Cristante. Il suo dibattersi nel possibile/impossibile della risposta &egrave; gi&agrave; una colpa di per s&eacute;?<br />Due figure legate e confliggenti. E in fondo chi pu&ograve; dire quale sia tra i due protagonisti la parte demoniaca e quale quella angelica?<br />Un noir a tratti claustrofobico, potente.