Dallo studio pittorico di <b>Guido Antonelli</b> abbiamo recuperato otto libri di poesia. Nessuno di questi volumi, le cui copie sono ora custodite dal Comune di Bellusco, riporta una data specifica di pubblicazione, ci&ograve; rende pressoch&eacute; impossibile una dettagliata analisi filologica e cronologica dei suoi testi. Solo alcuni volumi presentano una nota temporale o biografica che ci consente di collocarli in un momento preciso della vita dell&rsquo;Autore. Ma cosa direbbe l&#39;autore di s&eacute;, delle sue opere? Forse questo:<br />&quot;Ho capito che se volevo evocare il mistero della poesia dovevo andare oltre il significato, il senso comune, quello della nostra annichilente quotidianit&agrave;. Volevo, e lo voglio ancora, il trionfo assoluto, incontrastato del suono. Scelgo le parole non per il loro significato, ma per quel loro figurare che accostato l&rsquo;un con l&rsquo;altro crea una catena di senso necessaria. Le parole per me sono semplicemente suono e io le accosto fra loro non certo liberamente, non certo casualmente ma... musicalmente!&rdquo;