Le undicimila verghe. Il manifesto dell'erotismo. E-book. Formato Mobipocket - 9788854157354
di Guillaume Apollinaire
edito da NEWTON COMPTON EDITORI , 2013
Formato: Mobipocket - Protezione: Filigrana digitale
Introduzione di Riccardo Reim
Le undicimila verghe, scriveva Louis Aragon, non è un libro erotico, è un gioco: «È un libro in cui tutta l’abilità di Apollinaire e la sua conoscenza di una certa volgarità conturbante vengono alla luce a spese della sincerità e della vita. Ma è forse il libro di Apollinaire in cui l’humor si mostra con maggiore purezza».
Nella trama (se di trama si può parlare) galleggiano tutte le immagini e le situazioni tipiche della tradizione del feuilleton, dei romanzi sentimentali di infimo gusto e degli opuscoli erotici d’accatto, immancabilmente ambientati tra grandi alberghi di frontiera, vagoni ferroviari di prima classe e transatlantici di lusso in cui si muovono enigmatiche avventuriere e nobili dall’irresistibile fascino slavo…
Una farsa forsennata (fin dal titolo grottesco-carnevalesco) che irride e prende le distanze sia dall’amore che dall’erotismo. Echi di Sade? Sì, ma in una sontuosa, saporitissima salsa alla Rabelais.
Guillaume Apollinaire
(questo il nome che dal 1902 adoperò Wilhelm Albert Apollinaris de Kostrowitsky) nacque a Roma nel 1880 da un’aristocratica polacca, Angelica de Kostrowitsky, e da padre italiano, forse un ufficiale borbonico. Legato ai più importanti movimenti d’avanguardia della sua epoca, fu il teorico del cubismo e contribuì a orientare verso il simbolismo la poesia surrealista. Dopo aver girovagato a lungo per l’Europa, nel 1913 si trasferì definitivamente a Parigi, dove morì nel 1918 in seguito alla febbre spagnola.
Le undicimila verghe, scriveva Louis Aragon, non è un libro erotico, è un gioco: «È un libro in cui tutta l’abilità di Apollinaire e la sua conoscenza di una certa volgarità conturbante vengono alla luce a spese della sincerità e della vita. Ma è forse il libro di Apollinaire in cui l’humor si mostra con maggiore purezza».
Nella trama (se di trama si può parlare) galleggiano tutte le immagini e le situazioni tipiche della tradizione del feuilleton, dei romanzi sentimentali di infimo gusto e degli opuscoli erotici d’accatto, immancabilmente ambientati tra grandi alberghi di frontiera, vagoni ferroviari di prima classe e transatlantici di lusso in cui si muovono enigmatiche avventuriere e nobili dall’irresistibile fascino slavo…
Una farsa forsennata (fin dal titolo grottesco-carnevalesco) che irride e prende le distanze sia dall’amore che dall’erotismo. Echi di Sade? Sì, ma in una sontuosa, saporitissima salsa alla Rabelais.
Guillaume Apollinaire
(questo il nome che dal 1902 adoperò Wilhelm Albert Apollinaris de Kostrowitsky) nacque a Roma nel 1880 da un’aristocratica polacca, Angelica de Kostrowitsky, e da padre italiano, forse un ufficiale borbonico. Legato ai più importanti movimenti d’avanguardia della sua epoca, fu il teorico del cubismo e contribuì a orientare verso il simbolismo la poesia surrealista. Dopo aver girovagato a lungo per l’Europa, nel 1913 si trasferì definitivamente a Parigi, dove morì nel 1918 in seguito alla febbre spagnola.
Ean
9788854157354
Titolo
Le undicimila verghe. Il manifesto dell'erotismo. E-book. Formato Mobipocket
Autore
Editore
Data Pubblicazione
2013
Formato
Mobipocket
Protezione
Filigrana digitale
Classificazione
Classificazione CCE
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