G&uuml;ls&uuml;m Cengiz &egrave; una delle figure pi&ugrave; importanti della poesia turca contemporanea, per la prima volta tradotta in italiano.<br />Si &egrave; detto di lei che &egrave; una donna che disturba la quiete della gente assopita nell&rsquo;incoscienza, che porta una voce nuova, cha ha raccolto il testimone da Nazim Hikmet. Il suo linguaggio poetico evita l&rsquo;iperbole, l&rsquo;arte oratoria, l&rsquo;aggettivazione preziosa e preferisce il tono narrato. <i>Lessico proibito d&rsquo;amore </i>&egrave; il suo libro pi&ugrave; recente, e raccoglie le poesie che vanno dal 1990 al 2012. La silloge si divide in sei parti di cui l&rsquo;ultima le d&agrave; il titolo. La prima consiste in un lungo poema dedicato alla figlia in un giorno della Festa della Donna; nella seconda parte, G&uuml;ls&uuml;m Cengiz entra nel vivo della sua poetica: il poeta &egrave; la coscienza della comunit&agrave;, &egrave; lui che pu&ograve; parlare quando tutte le voci sono messe a tacere; nella terza parte della raccolta affronta temi sociali; uno scorcio di vita e di poesia impregna le quartine della quarta parte, mentre nella quinta il tema della protesta si incentra sulla voce dei bimbi, sulla violenza e la menzogna; infine l&rsquo;ultima parte si apre con la lirica che comprende tutta la tematica insita nel titolo della raccolta, rievocando nella poesia iniziale l&rsquo;amore e lo struggimento di una donna curda che visita il suo uomo in carcere e a cui &egrave; vietato esprimere ogni sentimento verso colui che ama. La sua voce si eleva con coraggio per conto di un&rsquo;umanit&agrave; dolente, afflitta dalle difficili condizioni sociali e politiche turche. La parola negata si trasforma cos&igrave; in un canto lirico, dove l&rsquo;amore e la speranza brillano comunque e sempre all&rsquo;orizzonte.