<b>Magia ed esoterismo a Praga (ed. 2022)</b><br />Sulla stele della tomba di <b>Gustav Meyrink </b>(1868-1932) a Starnberg, in Baviera, &egrave; incisa una parola sola: VIVO. Una parola che racchiude il significato intero dell&#39;insegnamento magico tramandato da questo misterioso scrittore nato a Vienna, divenuto cittadino tedesco ma davvero a suo agio soltanto a Praga. Una sapienza arcana, quella di Meyrink, che lo port&ograve;, come ebbe a testimoniare la moglie, ad abbandonare volontariamente il proprio corpo grazie al <b>Mahasamadhi</b>, la <b>Grande Illuminazione</b> che solo i veri maestri yogi riescono a conseguire; e che consente loro, quando lo desiderino, di tornare nel mondo.<br />E questo potere Meyrink lo trasmise anche al suo personaggio letterario pi&ugrave; famoso, <b><i>Il Golem</i></b>,un romanzo che rappresenta un punto di riferimento imprescindibile sia per la letteratura gotica che per la tradizione esoterica. Malgrado l&#39;oblio ufficiale, <b><i>Il Golem</i></b> resta tuttavia ben &#39;vivo&#39;, come voluto da Meyrinkche, da sempre interessato a occultismo, leggende ed esoterismo, sfruttando l&#39;antico mito ebraico del Golem e la storica fama di Praga, citt&agrave; per definizione colma di enigmi dal sapore gotico, and&ograve; a comporre una trama imbevuta di mistero. Tutto inizia quando un uomo scambia il proprio cappello con quello di Athanasius Pernath, un intagliatore di pietre preziose. L&#39;uomo ha quindi modo di rivivere, in una sorta di visione, l&#39;esistenza di Pernath. Inizia cos&igrave; un racconto a met&agrave; tra l&#39;onirico e l&#39;avventuroso, in cui si susseguono avvenimenti che hanno un sapore di magia.<br />&quot;Il Golem&quot; non &egrave; dunque valido ancora oggi per le sue idee esoteriche e il lato misterioso e affascinante (o non soltanto per questo), ma soprattutto per le qualit&agrave; letterarie che nulla hanno da invidiare ad altri suoi contemporanei che, forse per la maggior prolificit&agrave;, sono rimasti invece nella memoria letteraria con pi&ugrave; intensit&agrave;. Meyrink ci sorprende per la capacit&agrave; di narrare e definire un mondo onirico, inspiegabile e che, in realt&agrave;, &egrave; quello della nostra stessa mente e della nostra morale