I contadini di Patrignone sono soliti riunirsi per sgusciare le pannocchie e legare i mazzi di granturco da appendere per essiccare nello stanzone del Chioccia; per passare meglio il tempo a volte qualcuno fa un po&rsquo; di musica altre Alfredo, detto Candela, racconta delle storie: qualcuna piccante se non ci sono bambini, qualcuna divertente, qualcuna persino di paura.<br />Nessuno sa chi sia veramente, contadino s&igrave; ma anche mediatore nella compravendita di animali, erborista, sindacalista e cos&igrave; via; il suo livello d&rsquo;istruzione resta un mistero e altrettanto da dove venga. Fatto sta che sa suonare, declama Dante e Leopardi a memoria e infila una citazione latina, o presunta tale, dietro l&rsquo;altra.<br />Una sera, comincia a raccontare storie ispirate alle tre Parche: Cloto che reggeva il filo dei giorni per la tela della vita, L&agrave;chesi che dispensava la sorte avvolgendo al fuso il filo che a ciascuno era assegnato e infine Atropo, l&rsquo;inesorabile, che lo tagliava con le forbici quando giungeva il momento di arrestare la vita, attribuendo il principio e la fine del tempo, la nascita e la morte.<br />Storie diverse dalle solite, i cui protagonisti appartengono, mormora qualcuno, a una razza superiore.<br />Iacopo Maccioni si conferma abile narratore e fine conoscitore dell&rsquo;animo <i>umano</i>.