Era una splendida mattina di primavera, una di quelle mattine incantate, tutte azzurro e<br />profumi, quali solamente possono sorridere a Firenze. L&rsquo;aria era cos&igrave; limpida, il cielo cos&igrave; puro e turchino, che si sarebbero potute contare ad una ad una le verdi foglioline tenerelle<br />di cui erano ricoperti gli alberi del viale. I villini, le palazzette e perfino le case di apparenza pi&ugrave; umile, parevano esultare sotto la tepida carezza del bel sole d&rsquo;oro; per tutto era un gorgheggio, un ronz&igrave;o festoso, uno stormire soave di timido vento tra le fronde<br />rinnovellate.&nbsp;<br />La signora pestava la ghiaia con le sue fini scarpette di pelle di guanto e borbottava, guardando attentamente i numeri delle case: &nbsp;<br />&nbsp;&mdash; Uno, tre, cinque, sette&hellip; Non ci<br />siamo!<br />La casa del&nbsp;Pulcino deve essere di due piani col terrazzino e la porta a vetri colorati&hellip;<br />Vediamo un po&rsquo;: se quella porta fosse semiaperta, riconoscerei il giardino. A sinistra ci dovrebbe essere il casotto del cane, a destra una statuetta di Bacco&hellip;<br />Vediamo.&mdash; Ah! Eccoci!<br />C&rsquo;&egrave; il cartellino d&rsquo;ottone:&nbsp;gennarelli.<br />&Egrave; lui! &mdash;<br /><b>Come and&ograve; a finire il pulcino, Ida Baccini</b>.&nbsp;<br /><br /><b>Ida Baccini</b>, firmandosi talvolta con lo pseudonimo Manfredo o Marinella del Rosso (Firenze, 16 maggio 1850 &ndash; Firenze, 28 febbraio 1911) &egrave; stata una scrittrice e giornalista italiana.