Ho iniziato giocare a tennis abbastanza giovane. Era un'epoca di grandi campioni, Pietrangeli lasciava il testimone a Adriano Panatta e sulla "mitica" terra rossa o sull'erba di Wimbledon incantavano i vari Nastase, Smith, Newcombe etc. Altri periodi, altro tennis, uno sport elegante, di moda, che praticavo principalmente d'estate. Per anni non ho fatto altro che giochicchiare un mese o due, niente di più. Il tempo di ricordare ogni volta ciò che avevo appreso 12 mesi prima. La mia vita tennistica è cambiata, e di molto, 6 anni fa, quando ho cominciato a frequentare un noto circolo romano (il Due Ponti) e soprattutto mi sono imbattuto in Roberto Iacopini. Grande personaggio, maestro di vita e di tennis, come amo simpaticamente definirlo. Iacopini ha avuto il merito di sbloccarmi, di farmi diventare un giocatore e #8212; si fa per dire e #8212; da 12 mesi all'anno. Scoprendo difetti e limiti del mio gioco, ho apprezzato il gusto del miglioramento attraverso semplici ma efficaci consigli. Ecco, ciò che mi ha affascinato sono state quelle ore passate in campo dove le spiegazioni di un colpo e di un movimento erano chiare, precise, così naturali da farmi affermare: "ma come ho fatto a non capirlo prima!" Conoscendo Iacopini e avendo letto le pagine di questo trattato sono sicuro che ogni concetto sarà utile, diretto, se volete disarmante per la semplicità con la quale si spiegano teoria e situazioni pratiche. In queste pagine si respirano esperienza e amore per il tennis e, come nel caso dell'insegnamento ai giovani di due dritti, quel pizzico di sana follia, indispensabile per chi pratica questo sport.