Chiara &egrave; rinchiusa in una prigione bianca, una casa di cura in cui &egrave; costretta a vivere a causa dello spietato ex marito Anatoliy che, grazie alla sua influenza di uomo politico, le ha tolto tutto: il matrimonio, la figlia e, infine, la sua libert&agrave;. Nell&rsquo;istituto, Chiara, da qualche tempo, si &egrave; trincerata in un ermetico mutismo da cui esce solo di notte, quando sogna e parla ad alta voce. Cos&igrave; almeno afferma la sua compagna di stanza, Albina, che d&agrave; voce agli sguardi gelidi e ai gesti di insofferenza dell&rsquo;amica. La vita nella casa di riposo, infatti, &egrave; tutt&rsquo;altro che serena: gli anziani sono oggetto di continui soprusi e ingiustizie da parte del personale sanitario, in un clima di terrore e omert&agrave; da cui non possono difendersi. Per sfuggire alla quotidianit&agrave; opprimente, Chiara ha da tempo creato un escamotage che la aiuta a superare la tristezza: si addormenta tutte le sere e, grazie all&rsquo;aiuto delle pastiglie che spesso ruba alle infermiere, rivive intensamente il suo passato. La sua vita &egrave; stata difficile: una malattia alla pelle che le ha leso l&rsquo;autostima, la straziante perdita, dopo una malattia, dell&rsquo;amata figlia adottiva, Nina; e poi, la fuga del marito con l&rsquo;amante in Russia, l&rsquo;ictus e un incidente stradale che, a poco pi&ugrave; di cinquant&rsquo;anni, l&rsquo;hanno condotta alla sua ultima destinazione, la casa di cura. L&rsquo;odio che prova nei confronti di Anatoliy e la sua nuova compagna diventa un carburante, che mantiene Chiara in forze, mentre attende di compiere il suo ultimo atto, la sublimazione di una vita di ingiustizie: una vendetta.<br />In un asserragliarsi continuo di eventi passati e presenti, un libro che porta il lettore avanti e indietro nel tempo, fino a farlo sprofondare, con Chiara, nella pazzia, mentre si chiede cosa &egrave; reale e cosa non lo &egrave;.