1982. Speranza, dieci anni, l&rsquo;et&agrave; del cambiamento. L&rsquo;incontro/scontro di una bambina &ndash; dagli occhi cangianti &ndash; con un padre pessimista che la fa sentire sempre &ldquo;non abbastanza&rdquo;, in una terra &ldquo;fuori da tutto&rdquo;, la Basilicata.<br />2022. Speranza, cinquant&rsquo;anni, l&rsquo;et&agrave; dei bilanci. La lanterna magica dei ricordi come in una giostra della memoria che va a comporre un nuovo presente sulla riviera Romagnola.<br />Nel mezzo, Rosa, la sorella &ldquo;pi&ugrave; brava, pi&ugrave; buona, pi&ugrave; bella... pi&ugrave; tutto&rdquo;. Una sorella mitologica e misteriosa che vive in Svizzera, sul lago di Lugano, e che segner&agrave; la vita di Speranza. Come in una fiaba, in un&rsquo;alternanza di flashback e uno scambio di lettere scritte a mano, si racconta la quotidianit&agrave; di una piccola famiglia del Sud in un luogo incantato. Una storia che esplora la faticosa complessit&agrave; della pre-adolescenza, la sfida per diventare grandi, il volersi bene, l&rsquo;accettazione di se stessi, il bisogno di tenerezza, il desiderio di sognare, la voglia di riscatto.<br />Ma laddove ci sono tutti gli ingredienti per la rabbia, Speranza seguir&agrave; una sua naturale destinazione alla bont&agrave; e sapr&agrave; costruire, perdonando, una forte identit&agrave; di donna. Sullo sfondo, il sapore retr&ograve; dei favolosi anni Ottanta.<br />Una narrazione delicata e profonda, con un piglio ironico e un buon ritmo, una scrittura sfaccettata e generosa che setaccia racconti e pensieri, colpisce per la ricerca minuziosa delle sensazioni e per le riflessioni disseminate qua e l&agrave; lungo la trama, ed &egrave; capace di farci affezionare ai personaggi pagina dopo pagina. Un romanzo di formazione, tratto liberamente dall&rsquo;esperienza dell&rsquo;autrice, come un cortocircuito emotivo che spiazza nel finale in una sorprendente verit&agrave;, capace di riscrivere le esistenze e di cambiarle, ma allo stesso tempo porta a fare pace con le bambine che siamo state.