La letteratura &egrave; concepita dallo scrittore come recupero e salvaguardia della vita. L&rsquo;esistenza vissuta viene sottratta al flusso oggettivo del tempo. Soltanto se l&rsquo;esistenza sar&agrave; narrata o &laquo;letteraturizzata&raquo; sar&agrave; possibile evitare la perdita dei momenti importanti della vita e rivivere nella parola letteraria l&rsquo;esperienza vitale del passato, i desideri e le pulsioni che nella realt&agrave; sono spesso repressi e soffocati. Su questa tesi di fondo si aprono&nbsp;<i>Le confessioni del vegliardo</i>. La vita pu&ograve; essere difesa solo dall&rsquo;&laquo;inetto&raquo;, dall&rsquo;ammalato o dal nevrotico, da chi nella societ&agrave; &egrave; un &ldquo;diverso&rdquo;.