Le storie, prima di essere raccontate, hanno bisogno di un periodo di gestazione pi&ugrave; o meno lungo. Prima di decidermi a scrivere la storia di questo libro ci ho messo qualche anno, poi la necessit&agrave; di darle vita ha preso il sopravvento ed &egrave; nato Pani e Gerda. La prima parte del romanzo, legata all&rsquo;emigrazione di Luisicu negli Stati Uniti, anche se totalmente inventata, rievoca il viaggio della speranza che ogni italiano affrontava in cerca di un futuro migliore. Desideravo da tempo trattare questo tema, e dopo un viaggio a New York ho deciso di provare a raccontare le emozioni e le sensazioni di chi, dalla nave, vedeva avvicinarsi la Statua della Libert&agrave;. Introdurre questo libro con la poesia di Emma Lazarus, che si pu&ograve; leggere ai piedi di quell&rsquo;imponente monumento, mi &egrave; sembrato il modo migliore per iniziare. La seconda parte, invece, &egrave; il frutto di un resoconto dettagliato che ho avuto la fortuna di ascoltare da un reduce della Seconda guerra mondiale scomparso qualche anno fa. Le storie di guerra si somigliano un po&rsquo; tutte e finiscono sempre nello stesso modo, perde il genere umano.<br /><br />Ivan Murgana &egrave; nato a Sarroch nel 1978. Giornalista, laureato in Scienze della Comunicazione presso l&rsquo;Universit&agrave; degli Studi di Cagliari, scrive per il quotidiano L&rsquo;Unione Sarda. Prima di Pani e gerda ha pubblicato Il flebotomo di Rocca Limpia (2013) e Sa Levadora, scritto a quattro mani con Carmen Salis (2014). I disegni di questo libro sono stati realizzati dall&rsquo;artista sarrochese Ilvo Sechi.