Una raccolta di poesie per addentrarsi nel roveto dell’esistenza contemporanea, laddove le certezze sono barbagli, riflessi impalpabili e ingannatori ai quali non è più possibile credere. <br/>La metafora della vita come viaggio, pur solida nella propria tradizione plurimillenaria, scricchiola qui sotto il peso del nonsenso odierno. Partire, restare, ostinarsi nel cammino sono forse cose vane; persino l’amore è defraudato dell’assoluto, è un soffione raggiunto dal vento e privato dei semi, una ruota impazzita che si incaglia tra i sassi e che non sa fermarsi. <br/>Ivanoe Privitera porta alle estreme conseguenze la lirica del secolo appena trascorso, rivelandosi attento osservatore dei nostri giorni e raffinato cantore del sentimento. Ed ecco che la muraglia di montaliana memoria si fa profilo seghettato di montagne che restituisce avaro l’eco di un vuoto esistenziale incolmabile, il passato è uno spettro di cui si perdono i contorni, il futuro un intrico di frasche che serra i polsi e nel quale ci ostiniamo a cercare il germoglio nuovo e fruttifero: anche il tempo, ormai crocifisso alla propria relatività, è pura illusione.<br/>Ma qualcosa è ancora possibile salvare: l’abbraccio di un fratello, la voglia del ritorno e l’ostinata guerra di ognuno di noi contro la solitudine; addirittura la morte, sempre uguale a se stessa, placida e rassicurante nella propria assolutezza. <br/><br/>Ivanoe Privitera è nato il 4 febbraio del 1982 a Milazzo. Ha frequentato la Scuola Normale Superiore di Pisa, conseguendo nel 2004 la Laurea in Lettere Classiche e nel 2008 il Perfezionamento in Discipline Filologiche, Linguistiche e Storiche Classiche. Dopo essere stato titolare di una borsa di studio presso l’Università di Oxford, ha continuato la ricerca accademica e frequentato un corso di doppiaggio cinematografico. <br/>Dal 2009 al 2011 è stato titolare di una Marie Curie Fellowship biennale in Papirologia all’Università di Oxford. Dal 2005 studia privatamente canto e tecnica vocale. <br/>Nel 2000 ha pubblicato il romanzo Il cuore di Purcell (Il Ponte Vecchio); nel 2008 la sua prima raccolta di poesie, Il filo del funambolo (Il Filo), premiata a vari concorsi letterari nazionali.