Un tiepido giorno di Marzo, dell’anno (95) XCV D.C. sotto l’imperatore Titus Flavius Domitianus, nel calore della primavera che si avvicinava, si svolgeva il iustum matrimonium seguito dalle cerimonie e la magica festa. Lei era bellissima nella stola color porpora. Avevo raggiunto le porte del tempio con la mia giovane sposa, arrivata su una lettiga dorata per essere benedetti dalle vestali. Consultare gli oracoli offrendo sacrifici alle divinitatem, l’antico aruspice dopo l’esame del fegato sciolse ogni dubbio, sarà un unione sicura e forte rappresentata da una quercia e un airone. Un’antica usanza mai sopita per ogni cerimonia propiziatoria nella capitale del romanorum imperium, il centro culturale della storia di molti popoli, Romae.