Da Tito a oggi, passando per i bombardamenti della Nato su Belgrado durante la guerra del Kosovo, uno spaccato imperdibile della societ&agrave;, degli usi, della cultura, dei tic sociali, della politica serba. Ma non solo. Un padre spia jugoslava, una mamma medico, una vita vissuta partendo dalla Jugoslavia e tornando in Serbia, attraverso l&rsquo;Egitto, gli Stati Uniti, l&rsquo;Italia. Paese, quest&rsquo;ultimo, in cui ha conosciuto Montale, Moravia, Pasolini&hellip; Questo libro, scritto in prima persona da una delle pi&ugrave; grandi protagoniste del mondo culturale della Serbia degli ultimi trent&rsquo;anni, &egrave; una cavalcata lunga mezzo secolo intrisa di nero humour balcanico che vi far&agrave; capire, riflettere, ridere, a tratti impressionare.<br />&ldquo;Ho vissuto tempi in cui ho avuto paura del mio futuro esattamente come odiavo il mio passato. Mi sono resa conto di come fosse tutto pianificato e connesso: i miei vestiti, la mia stanza, le mie scuole. Hanno creato uno spazio vuoto apposta per me, un trono su cui nessun&rsquo;altra cosa contava, una volta accettato il ruolo della regina assennata. E cos&igrave; tutto poteva succedere anche senza di me&rdquo;.<br />&ldquo;Ero una falsa britannica perch&eacute; ho frequentato la scuola inglese per tutta la vita: una vera autentica falsa Brit, potrei anche elencare la lista di tutte le pi&ugrave; importanti miniere britanniche a qualsiasi ora di notte! Ero una falsa italiana perch&eacute; sono cresciuta in Italia, come una sincera patriota che per&ograve; non ha mai avuto la cittadinanza. Ero una vera jugoslava, ma il mio Paese &egrave; scomparso e io ho perso la mia cittadinanza.<br />E ora sono qui, una donna che vorrebbe essere europea e che viaggia da sola. Perch&eacute;, vedete, le donne non viaggiano da sole; lo fanno con i loro uomini, le loro famiglie, gli amici. Se sono da sole, vuol dire che si sono perse o che sono pericolose. Ricevo sempre certi sguardi, quei sospetti&hellip; ma anche offerte d&rsquo;amicizia&rdquo;.