Punto di riferimento della narrativa popolare, sino a mezzo secolo fa o forse pi&ugrave;, il cantastorie era il divulgatore delle vicende pi&ugrave; appetite dalle piazze di mercato come dalle veglie contadine. Racconti fatti di parole e strofette, talvolta suffragate da un cartellone e da un foglietto volante. Ed erano fatti di sangue e d&rsquo;amore, nefandezze e delitti, nonch&eacute; vite esemplari di briganti e di santi.<br />Rievocando, con sensibilit&agrave; aggiornata, i modi di questa vecchia narrativa popolare, l&rsquo;autore narra e &ldquo;canta&rdquo; due &ldquo;vite ribelli&rdquo; a met&agrave; fra l&rsquo;ottocento e i primi del secolo scorso: un brigante che terrorizza i territori del Papa-re - una sorta di Robin Hood made in Italy, audace, coraggioso, sfrontato, ribelle &ndash; e, altrettanto ribelle anche se in altra accezione, un profeta messianico fondatore di una repubblica di eguali.<br />Due storie ispirate a personaggi veramente esistiti (il bandito Tommaso Rinaldini detto Mason dla Blona e il &ldquo;profeta&rdquo; David Lazzaretti detto &ldquo;il Cristo dell&rsquo;Amiata&rdquo;) ma reinventate di sana pianta e narrate con la libera fantasia di un moderno cantastorie.