Il presente lavoro trae origine da una considerazione riguardante il fatto che nel cammino di una sociologia stretta tra un approccio macrosociologico -- che si occupa degli ambiti istituzionali e macrostrutturali delle societ&agrave; come dimensioni pre-esistenti rispetto ai singoli -- ed uno microsociologico -- rivolto all&#39;analisi delle configurazioni sociali minime esistenti nelle nostre societ&agrave;, intese come i luoghi di una interazione formale e/o informale -- vi fosse uno spazio nel quale le conoscenze sociologiche potessero essere utili per interventi sugli stati individuali di disagio.<br /><br />L&#39;ipotesi della socioterapia &egrave; che non vi sia un concetto astratto di disagio ma che si debba fare riferimento ad una serie di ambiti, alcuni dei quali sono intimamente legati a quella che l&#39;autore ha definito la deriva storica dei media: il succedersi di media via via dominanti che crea periodi iniziali di disagio in relazione dell&#39;obsolescenza di quello precedente e nella fase di consolidamento di quello successivo. Cos&igrave; &egrave; stato, nel passaggio dalla cultura orale a quella tipografica, per il vagabondaggio, il brigantaggio e l&#39;alcolismo.