<br />Nella sua lunga vita, Tolst&oacute;j fu dapprima uno scrittore tradizionale, nel senso aristocratico del termine, per poi rinnegare completamente la propria attivit&agrave; e dedicarsi perlopi&ugrave; a saggi di natura etica e didascalica negli ultimi trent&rsquo;anni della propria vita. In questa seconda parte della vita, se non fosse stato per la moglie che gliel&rsquo;ha impedito, avrebbe anche rinnegato la paternit&agrave; di Guerra e pace e Anna Kar&eacute;nina e rinunciato ai proventi dei relativi diritti d&rsquo;autore.<br />L&rsquo;opera qui presentata &egrave; in sostanza la sua prima opera letteraria. Nel 1952 Tolstoj aveva ventiquattro anni, e questo &egrave; di fatto un memoir sui suoi primi anni di vita, con la modifica finzionale del personaggio della madre, che nella realt&agrave; era morta quando lui aveva due anni.<br />Si colloca nel nutrito filone delle opere autobiografiche scritte da figli di famiglia colta e benestante (Tolstoj era conte e visse fino a poche settimane dalla morte nella sua tenuta di &Acirc;sna&acirc; Pol&acirc;na).<br />Il ragazzo che narra ha ancora ricordi freschi della prima infanzia e descrive con notevole profondit&agrave; psicologica gli stati d&rsquo;animo e le situazioni in cui si &egrave; trovato. &Egrave; un Bildungsroman in cui gli elementi pi&ugrave; preziosi stanno nei dettagli sugli oggetti, le usanze, i personaggi. Per curare questo aspetto, tutte le parole russe relative a cibi, vestiti, credenze, usanze sono state mantenute traslitterate, con note. Si capisce, leggendolo, come si viveva negli anni Trenta nell&rsquo;Impero russo, sia nelle famiglie nobili sia tra i servi della gleba.