<b>La morte di Ivan Ilic</b><br /><br />In un ufficio del Tribunale di&nbsp;San Pietroburgo, alcuni magistrati discutono di un importante caso giudiziario. Uno di loro, sfogliando il giornale, vede il necrologio di un collega, Ivan Il&#39;ic Golovin, di 45 anni, che tutti sapevano essere gravemente malato. Dopo una serie di ipotesi su chi potr&agrave; occupare il posto lasciato vacante e vaghi propositi di andare a visitare il defunto, tornano al lavoro, contenti di essere ancora vivi. Il giudice P&euml;tr Ivanovic, amico di Ivan Il&#39;ic fin dai tempi dell&#39;Universit&agrave;, dopo pranzo si reca a far visita alla vedova, Prascovia F&euml;dorovna che lo intrattiene chiedendogli consigli sulla pensione di reversibilit&agrave;. L&#39;incontro con la famiglia del defunto non &egrave; particolarmente cordiale. Adempiuto quest&#39;obbligo morale, si reca a casa di un collega per giocare a carte.<br /><br /><br />La&nbsp;<i><b>Sonata a Kreutzer</b></i><br /><br />L&#39;intera vicenda ha luogo durante un viaggio in treno. La voce narrante &egrave; quella di un uomo che rimarr&agrave; per tutto il romanzo uno sconosciuto, tanto per il lettore quanto per lo stesso Vasja Pozdny&scaron;ev, al quale non dir&agrave; mai il proprio nome. Quest&#39;uomo registra una conversazione tra alcune persone, le quali dissertano animatamente a proposito dei principi fondanti dell&#39;amore, e della sua stessa definizione. In particolare, emergono le posizioni nettamente contrapposte di una signora, che difende l&#39;amore &laquo;fondato sulla comunanza d&#39;ideali o sull&#39;affinit&agrave; spirituale&raquo;, e quella di un uomo &laquo;dai capelli grigi, dall&#39;aria solitaria e dagli occhi scintillanti&raquo;, che &egrave; poi Pozdny&scaron;ev. Costui in seguito si ritrova nello scompartimento da solo con lo sconosciuto narratore, al quale inizia a raccontare la sua storia.