Chi &egrave; il tipico serial killer? Un maschio, bianco, single, sulla trentina, emotivamente dissociato. &Egrave; proprio cos&igrave;?<br /><br />Per rispondere a questa domanda Lidia Fogarolo ha preso in considerazione un campione di quarantacinque scritture di serial killer, responsabili di un ampio ventaglio di aberrazioni che vanno dallo stupro seriale al cannibalismo. Un viaggio nell&rsquo;inferno della psiche umana, che consente di toccare con mano l&rsquo;eterogeneit&agrave; di questi soggetti: anche solo sfogliando il testo, si evince con immediatezza l&rsquo;incredibile diversit&agrave; delle scritture, e quindi delle personalit&agrave; coinvolte in questo tipo di reati, che riflette le problematiche esistenziali pi&ugrave; disparate. La ricerca conferma l&rsquo;impossibilit&agrave; di identificare una struttura di personalit&agrave; prevalente, seppure sia possibile riconoscere alcune problematiche ricorrenti, collegate a specifici segni grafologici che la studiosa tratta, suscitando l&rsquo;interesse e il fascino per una disciplina &ndash; la grafologia &ndash; frutto di un articolato lavoro in ambito psicologico.<br /><br />Lidia Fogarolo ci aiuta &ndash; in una riuscita commistione tra sensibilit&agrave; e rigore scientifico &ndash; a guardare dentro l&rsquo;abisso di nietzschiana memoria, sicuramente inquietante, ma incredibilmente e inspiegabilmente umano.