Nel 1851, nella Londra vittoriana della seconda rivoluzione industriale, dal successo della prima esposizione universale ha origine un modello che per oltre mezzo secolo coinvolgerà le città capitali europee e americane. Sotto le volte del Crystal Palace e del Grand Palais, lungo i corridoi delle Gallerie delle Macchine, o ai piedi della Tour Eiffel, si incontrano principi e sovrani, ambasciatori e funzionari, inventori e industriali, architetti e scienziati, mercanti, artisti, fotografi, letterati, operai. Questo libro ripercorre la storia delle esposizioni universali oltre le soglie del nuovo secolo: dall'architettura all'urbanistica, dalla tecnologia alla scienza, dalla botanica alla fotografia, dall'esotismo alla musica, dall'arte alle arti applicate. Il diario di Kipling, i cataloghi di Courbet, le memorie dell'industriale Krupp, gli appunti di Edison, le lettere dell'East India Company, le fotografie di Nadar, le relazioni dei tipografi parigini o le cartoline del visitatore stanco e frastornato ai parenti sono anche la testimonianza dell'ampiezza degli interessi in gioco, di una circolazione delle idee che rapidamente si velocizza e della speranza in un progresso che spesso rimane una metafora. Nelle esposizioni la scienza si anima e si personifica, scambia il proprio tempo con quello della favola, trasforma la scoperta in meraviglia: un'avventura che questo libro ha meticolosamente ricostruito. Il libro è arricchito da un'introduzione che ordina vent'anni di articoli, libri, saggi e mostre che testimoniano lo straordinario interesse per le esposizioni universali e mettono in luce i mutamenti della cultura storiografica.