Un piccolo gruppo di donne, uomini e ragazzi partecipa a una <i>Camminata per la pace</i> da Monte Sole a Sant&rsquo;Anna di Stazzema, luoghi della Resistenza e delle stragi di civili fra le pi&ugrave; feroci del periodo della guerra di Liberazione.<br />Fra silenzi, riflessioni, ricordi e fortissime emozioni, prende via via corpo la domanda cruciale che ciascuna e ciascuno si porta dentro: &laquo;Che cosa significa &ndash; oggi &ndash; dichiararsi antifascisti?&raquo;. Le risposte sono difficili, sofferte e per nulla scontate, ma alla fine convergono: impegnarsi con i fatti nella costruzione di un mondo liberato dagli orrori del Novecento, che ancora incombono, magari con altre forme, ma che fingiamo di non vedere. Il nazionalismo, i fascismi, l&rsquo;odio razziale, le discriminazioni, il genocidio dei migranti, le guerre. Soprattutto le guerre, quelle ingiuste e quelle <i>giuste</i>, che non esistono; quelle presenti e quelle che minacciamo di fare; quelle <i>degli altri</i> e le <i>nostre</i>.&nbsp;<br />Questa &egrave; la lezione che le persone uccise su quelle montagne ci chiedono di ascoltare.&nbsp;<br />&laquo;L&rsquo;antifascismo &egrave; di chi lo pratica e l&rsquo;antifascismo &egrave; rivoluzione, &egrave; lotta contro l&rsquo;ingiustizia, per l&rsquo;uguaglianza, per la dignit&agrave; della persona&raquo;.