Qui dentro scorrono tante azioni da gol, col ritmo incalzante e senza pause, proprio come gli highlights del Novantesimo Minuto dei bei tempi. E come ogni forma artistica da cineteca, il gesto che vale il biglietto non necessariamente vale la vittoria finale. È il racconto del campionato di calcio italiano 2009/10, attraverso gli occhi e il punto di vista insolito di un bassista che, come i migliori centrocampisti, si mette al servizio dei solisti. Ci sono baristi, spazzini, vecchi filosofi pronti a elargire perle di saggezza, ci sono i concerti sui palchi di serie C2 affrontati come fossero comunque finali di Champions League. Ci sono le amicizie che il tempo non solca, i titolari inamovibili e le comparse che entrano giusto per fare rifiatare la squadra durante i minuti di recupero. Il tutto in una città come Roma, che sa essere feroce come un contrasto di Gattuso ma al tempo stesso autoironica come il miglior Pfaff negli anni Ottanta. L'evoluzione, in salsa tipicamente italiana, di Nick Hornby. Fondendo il calcio sofferto ma entusiasmante di 'Febbre a 90°' e la musica come compagna di vita in 'Alta Fedeltà'.