La silloge poetica di Luciana Salata si snoda su queste pagine con grande intensit&agrave; e potenza espressiva, ma anche con una grande dose di delicatezza, tali da lasciare al lettore un sapore agrodolce e suscitare emozioni forti e contrastanti. Prevalgono infatti tematiche esistenzialiste che tengono insieme elementi diversi e, talvolta, anche opposti. Da un lato emerge il carattere fragile della vita, la sua caducit&agrave;; dall&rsquo;altro si catturano barlumi di speranza che nascono dalla constatazione che l&rsquo;esistenza, pur essendo destinata alla morte, genera sempre vita.<br /><br /><b>Luciana Salata</b> nasce a Venezia l&rsquo;11 aprile 1938. Pur non avendo potuto frequentare scuole di livello superiore, grazie alle sue innata curiosit&agrave; e voglia di conoscenza, ha potuto costruirsi, da autodidatta, una discreta cultura alimentata, per tutta la vita, da un vero e proprio amore per la letteratura, il teatro e le arti figurative. Questo, unitamente a una particolare sensibilit&agrave;, l&rsquo;ha spinta a esprimersi al meglio nel linguaggio poetico, sia in lingua italiana che in dialetto veneziano e romano. Si &egrave; spenta a Roma il 20 novembre 2018.<br />&nbsp;