L&rsquo;occidente contemporaneo sembra brulicante di politici dal carisma grottesco, d&rsquo;individui sorridenti che &ndash; per scopi deviati &ndash; esasperano la dialettica amico-nemico per scioccare l&rsquo;audience, di personaggi che &laquo;twittano&raquo; in continuazione per ottenere un consenso che si esprime attraverso il pulsante &laquo;like&raquo;.<br />La personalizzazione della posizione di governo e la concentrazione del potere a uso privato appaiono questioni estremamente contemporanee. Tuttavia sono dinamiche, forse antropologiche prima che politiche, molto antiche.<br />La demagogia, un fenomeno attuale ma connaturato alla democrazia gi&agrave; a partire dall&rsquo;antichit&agrave;. Dall&rsquo;Atene classica a oggi, non si &egrave; mai completamente esaurito un atteggiamento preoccupato verso il &laquo;popolo&raquo;, considerato facilmente manipolabile da abili demagoghi senza scrupoli: proprio a causa del ruolo centrale della cittadinanza nel regime democratico nel Ventunesimo secolo, la riflessione sulla demagogia &egrave; assolutamente cruciale.<br />Abbracciando la convinzione che gli antichi pensatori possano aiutarci a comprendere il presente, per affrontare il complesso fenomeno della demagogia l&rsquo;autrice riparte dalla lezione platonica, la cui opera &egrave; un punto di partenza privilegiato perch&eacute; il filosofo riteneva che la democrazia fosse fisiologicamente destinata a degenerare in demagogia (pur non adoperando mai questa parola!). La ricostruzione delle nozioni di demagogia, demagogo e demos si snoda lungo le pagine del volume, che si chiude con l&rsquo;ipotesi teorica di una forma di governo propriamente demagogica, che di fatto smette di essere democratica ma non &egrave; detto diventi formalmente autocratica.