Il 28 novembre 2016, mentre si avvicinava all&rsquo;aeroporto <i>Jos&eacute; Maria Cordoba</i> di Medell&iacute;n, in Colombia, il volo 2933, un quadrimotore della compagnia boliviana<i> LaMia</i>, precipitava al suolo. A bordo, 77 persone. Di quei passeggeri, 21 erano giornalisti e 48 erano membri del club calcistico brasiliano Chapecoense, che volava verso la finale della Coppa Sudamericana contro il Nacional, la partita pi&ugrave; importante della sua storia. Solo sei i superstiti: tre calciatori, due membri dell&rsquo;equipaggio e un reporter. Un evento molto simile alla tragedia di Superga del 4 maggio 1949, nella quale per&igrave; l&rsquo;intera squadra del Grande Torino. Dei granata &egrave; stato scritto tutto. Della Chapecoense poco o nulla. Questo libro prova a rendere giustizia a chi ha fatto negli anni la storia della Chapecoense, un esempio di lungimiranza, di gruppo, di tenacia. Il tecnico Caio Junior, nella sua ultima intervista prima di partire, aveva detto: &ldquo;Se morissi oggi, morirei felice&rdquo;. A giudicare dai selfie scattati a bordo poco prima del disastro, tutti avevano in volto il sorriso di chi, al di l&agrave; di qualunque destino, sa gi&agrave; che sar&agrave; per sempre un vincitore&hellip;<br /><i>&ldquo;</i>Questo libro &egrave; un autentico atto d&rsquo;amore, oltre che una bella pagina di giornalismo. Lucio Rizzica, che ricorda anche gli eroi del Grande Torino, scomparsi nella tragedia della Basilica di Superga il 4 maggio 1949, ha scritto della Chapecoense intingendo l&rsquo;inchiostro nella memoria, nella ferita e nel domani. Perch&eacute; l&rsquo;avventura, con una cicatrice perenne nelle vene, continua. Anche, e soprattutto, per chi se ne &egrave; andato in una notte di fine novembre. Per sempre avvolto dal mito<i>&rdquo;. </i>(Darwin Pastorin)<br /><i>&ldquo;</i>I ragazzi della Chapecoense caduti sono, per noi del Toro, quelli del Grande Torino. Per questo ancor pi&ugrave; grande commozione mi ha preso nel sapere che uno dei calciatori scomparsi sarebbe presto diventato padre. La storia del bimbo in arrivo e la mia, unite dal medesimo, incredibile destino<i>&rdquo;. </i>(Franco Ossola)<br />&ldquo;Le pagine di Rizzica sono una guida sicura alla scoperta del pianeta Chape, dei suoi protagonisti, delle loro storie, di questo piccolo pezzo di calcio brasiliano che contiene in s&eacute; ogni storia, ogni realt&agrave;, la pi&ugrave; tragica delle oscure fantasie. Altre pagine e altre parole, invece, quelle proprie di inquirenti e giudici, dovranno consegnarci prima o poi una verit&agrave;, che non potr&agrave; cancellare le lacrime, ma almeno dare loro un senso. (Dario Ricci)