I proverbi e gli aforismi in generale, nati spontaneamente sulle labbra del popolo, contengono tutti una profonda sapienza morale e civile, quasi un manuale di prudenza pratica.&nbsp;<br />Infatti la cura dello stato, della famiglia e della persona, dell&#39;amore, del matrimonio, in tutti i casi insomma che riguardano la vita pubblica e privata trovano in essi pi&ugrave; di un utile insegnamento. &nbsp;<br />A dimostrare che questi furono sempre cari alla vera aristocrazia intellettuale di una nazione, voglio citare tre uomini che raccolsero e ne pubblicarono molteplici.<br />Aristotele fece forse la prima raccolta di proverbi tanto che alcuni dei suoi avversari utilizzarono la sua raccolta imitandola e copiandola.<br />Shakspeare diede titolo ad alcune delle sue immortali commedie: Misura per misura &mdash; Tutto &egrave; bene che riesce bene ecc.<br />Cervantes, inferiore soltanto per l&#39;universalit&agrave; della fama al nostro Dante e a Shakspeare faceva uso di proverbi e aforismi cosi copiosamente nel suo Don Chisciotte che il lettore costantemente si imbatte in essi.<br />E non &egrave; tutto, lo stesso Ges&ugrave; Cristo ne coni&ograve; tanti egli stesso oltre a adoperare quelli che ascolt&ograve; dala bocca del suo popolo, alla sua prima comparsa nella sinagoga di Nazaret egli disse ai suoi uditori: Medico cura se stesso (S. Luca, iv, 23), e immediatamente dopo: Io vi dico in verit&agrave; che nessun Profeta &egrave; accetto nella sua patria, e a suoi discepoli alla fontana di Sichar in Samaria: Con ci&ograve; sia cosa ch&egrave; in questo quel dire sia vero: L&#39;uno semina e l&#39;altro miete (S. Giovanni, iv, 37) ecc.<br />Alla raccolta dei proverbi ho inoltre voluto aggiungere delle illustrazioni di Giuseppe Maria Mitelli (1634-1718), politico, pittore e ricreatore di dipinti di artisti famosi. Figlio di un grande pittore fu anche un incisore i cui lavori variavano da opere satiriche a scene di vita quotidiana.&nbsp;<br />Queste illustrazioni sono state originariamente pubblicate nel 1678 nell&#39;opera&quot;Proverbi verificati per l&#39;esperienza cotidiana&quot;, opera che sembra essere stata un regalo per Francesco Maria de&#39; Medici, Governatore della citt&agrave; Siena in Toscana.&nbsp;<br />Con l&#39;edizione del 1718 i medesimi disegni sono stati accompagnati &nbsp;anche da testi in lingua italiana e tedesca.<br /><br />Il presente testo &egrave; stato suddiviso in quindici parti contenenti venti proverbi/aforismi ognuna.<br />Per moltissimi proverbi, &nbsp;l&#39;ortografia e la punteggiatura &egrave; stata mantenuta in originale cos&igrave; come i modi di scrivere alternativi (es. Lepanto/L&egrave;panto chierici/cherici, e simili), rettificando senza annotazioni i minimi errori tipografici.