Romanzo storico ambientato nella Palermo di fine Settecento. L&#39; opera, mai pubblicata in libro, &egrave; stata costruita e trascritta dal romanzo originale pubblicato a puntate, in appendice al Giornale di Sicilia, nel 1927.<br />Fabrizio &egrave; il secondogenito della nobile famiglia dei Torralba. In base alle leggi del tempo, titoli e ricchezze sono tutti del primo figlio maschio. A lui e al fratello minore spetta solo il cavalierato e un misero assegno mensile, troppo poco per chi ha lo smisurato bisogno di affermarsi nella societ&agrave; che conta. Troppo poco per chi ha un temperamento irrequieto e ribelle; per chi ama l&#39;avventura, le donne, la bella vita e per Fabrizio di Torralba tutto questo &egrave; sempre poco e tutto converge nella punta della sua lama.<br /><i>&quot;Strana la sua vita, che l&#39;obbligava a stare sempre con una spada in pugno&quot;.</i><br />Ma Fabrizio &egrave; anche portatore dei nobili valori dell&#39;animo e accorre di continuo in difesa degli oppressi e indifesi. Tutela il suo onore e quello di chi gli sta accanto, meglio se di una bella dama. In questo romanzo del narratore siciliano, Fabrizio di Torralba non &egrave; l&#39;unico protagonista e divide le scene con la ricchissima Palermo borbonica dei primi dell&#39;800, fedele al Re e al contempo incubatrice d&#39;idee giacobine, sotto l&#39;influenza inglese e la rassegnazione di un popolo affamato.<br />Pagine 456