In una tranquilla domenica sera dell&rsquo;estate torinese del 2019 il quieto vivere del Commissario Aurelio Baldanzi viene sconvolto dall&rsquo;improvvisa scomparsa della fascinosa Ornella, con la quale trascina da anni una storia fatta di contrasti e incomprensioni. Negli stessi giorni una mano sconosciuta inizia a seminare morte tra le mura dell&rsquo;Istituto di Anatomia Patologica di Torino e di nuovo il Museo con i suoi barattoli dall&rsquo;inquietante contenuto tornano involontari protagonisti, forse legati proprio al mistero che si cela dietro quella scomparsa che assume nei giorni toni sempre pi&ugrave; complessi. Un filo sottile sembra legare le vittime torinesi ad antiche atrocit&agrave; commesse da un eccentrico collezionista detto il Barone di Rocca D&rsquo;Arazzo insieme al suo Preparatore Anatomico; fatti cos&igrave; irreali nel loro orrore da far dubitare lo stesso Baldanzi dell&rsquo;evidenza che si presenta ogni giorno pi&ugrave; tragica. E mentre altri personaggi si affacciano sulla scena, come l&rsquo;inossidabile Achille Donati, la volubile Amalia, la professionale Giulietta Ottolenghi e il fedele amico Gerardo, Baldanzi si trova coinvolto in vicende sempre pi&ugrave; irreali senza nemmeno l&rsquo;aiuto del buon Di Gennaro, diventato felicemente pap&agrave;. Tra il culto della misteriosa Signora vegliata dalle fedeli Custodi e il segreto dei preparati museali della contrada del Gelso, i fili sempre pi&ugrave; annodati trovano alla fine la loro trama componendo un arazzo che nessuno avrebbe potuto immaginare.<br /><br /><b>Luisa Ferrari, </b>classe 1971. L&rsquo;amore per la paleopatologia l&rsquo;ha spinta a scegliere la tesi in Anatomia Patologica a Genova e poi la specializzazione sempre in Anatomia Patologica a Torino. Tra le mura dello storico Istituto torinese &egrave; stata subito affascinata dal vecchio Museo, custode di antichi reperti polverosi che attendevano giusto riconoscimento. Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato <i>Cadaveri e tacchi a</i> <i>spillo </i>e il racconto <i>Il nano di Venezia </i>nell&rsquo;antologia <i>I luoghi del noir.</i>