Il presente contributo affronta il tema del bilancio di esercizio dei nuovi enti del terzo settore (ETS) introdotti dal Dlgs. 117/2017. Un bilancio specifico e solo in parte riconducibile al modello del bilancio societario, che richiede competenze ad hoc sia di carattere giuridico che economico.&nbsp;&nbsp;<br />Tanti sono gli ambiti in cui operano i nuovi enti del terzo settore: cultura, filantropia, sanit&agrave;, assistenza, educazione, ricerca scientifica, ambiente, ecc.&nbsp;&nbsp;<br />Il decreto n. 117/2017 (ormai conosciuto come nuovo codice del terzo settore) ha infatti sistematizzato la precedente disciplina in materia di enti non profit e introdotto nel nostro ordinamento la nuova figura dell&rsquo;ETS (ente del terzo settore). Trattasi di organizzazioni non profit prevalentemente &ldquo;non market&rdquo;, a differenza delle imprese sociali disciplinate dal D.lgs 112/2017 (che costituiscono organizzazioni e societ&agrave; commerciali non profit sostanzialmente &ldquo;market&rdquo;).&nbsp;<br />Le nuove norme tendono a separare logicamente queste due forme di organizzazioni non profit, di fatto indirizzando quelle &ldquo;market&rdquo; verso il nuovo modello dell&rsquo;impresa sociale disciplinata dal Dlgs. n.112/2017 e quelle &ldquo;non market&rdquo; invece verso il nuovo modello dell&rsquo;ETS (ente del terzo settore). Le ex organizzazioni-ONLUS dovranno scegliere verso quale nuovo modello giuridico andare.&nbsp;<br />Le organizzazioni non profit &ldquo;market&rdquo; sono quelle che si finanziano in prevalentemente mediante lo svolgimento di attivit&agrave; sociali imprenditoriali realizzate sul mercato (pubblico o privato), erogando beni e servizi (con valenza sociale) contro il pagamento di un &ldquo;prezzo&rdquo; (solitamente calmierato) pagato dal soggetto pubblico (es. Regione) o direttamente dalle persone. Tali attivit&agrave; sono chiaramente svolte con modalit&agrave; diverse da quelle delle normali imprese e societ&agrave; for-business e sono attivit&agrave; senza scopo di lucro.&nbsp;<br />Le organizzazioni non profit &ldquo;non market&rdquo; sono invece quelle che non si finanziano prevalentemente mediante lo svolgimento di attivit&agrave; imprenditoriali &ldquo;market&rdquo; ma appunto in modo &ldquo;non market&rdquo; e cio&egrave;&nbsp;mediante raccolta fondi, contributi pubblici nazionali e internazionali su progetti, mediante rendite di patrimoni immobiliari e mobiliari destinati ecc.&nbsp;<br />I nuovi ETS possono essere ETS-commerciali quando svolgono in prevalenza attivit&agrave; fiscalmente commerciali oppure ETS-non commerciali non solo nel caso di non svolgimento di nessuna attivit&agrave; fiscalmente configurabile come commerciale ma anche nel caso di svolgimento delle stesse ma in modo non prevalente.&nbsp;<br />La riforma degli ETS si collega anche alla nuova riforma dell&rsquo;impresa sociale (Dlgs. 112/2017). Tanti enti del terzo settore infatti potranno anche dare vita a imprese sociali collegate e viceversa.&nbsp;<br />Questo contributo &egrave; dedicato interamente agli ETS sia commerciali che non commerciali e in particolare alla trattazione del loro bilancio &nbsp;economico-finanziario. Per la trattazione delle imprese societarie e non societarie, e nello specifico del loro bilancio economico-finanziario, si rinvia al volume sempre del sottoscritto intitolato &ldquo;Il nuovo bilancio di esercizio delle imprese sociali societarie e non societarie&rdquo;, edito da Educatt, 2021.&nbsp;<br />La normativa &egrave; nuova: essa riserva molteplici opportunit&agrave; e sfide sia agli enti che ai professionisti. Il presente contributo &egrave; il risultato dell&rsquo;intensa attivit&agrave; accademica e professionale pluriennale svolta sull&rsquo;argomento.<br />&nbsp;<br /><i>Prof. Marco Grumo</i> Professore di Economia Aziendale presso l&rsquo;Universit&agrave; Cattolica&nbsp;del Sacro Cuore e Coordinatore Scientifico di Cattolica per il terzo settore&nbsp;