Holden Caulfield, protagonista del romanzo Il giovane Holden di Salinger, alla mezzanotte del 10 dicembre 1949 lascia la scuola Pencey dove si trova per completare i suoi studi e prende un treno con destinazione New York. &Egrave; l&rsquo;inizio di un viaggio verso se stesso che segner&agrave; generazioni di giovani.<br />Il libro di Salinger &egrave; ambientato dal 10 al 12 dicembre 1949. In realt&agrave; dei tre giorni solo due Holden li trascorrer&agrave; nella Grande Mela. Sessantasei natali dopo, Marco Palagi vi trascorre una settimana in occasione delle festivit&agrave; natalizie 2015. Il suo programma prevede un caff&egrave; da Tiffany in onore di Audrey Hepburn e sulle orme letterarie di Holden la rivisitazione dei luoghi citati nel libro. Nasce cos&igrave; un connubio interessante quanto anomalo: le fotografie digitali di Marco e le parole di Holden, al quale ovviamente spetta l&rsquo;onore-onere di descrivere la sua New York affinch&eacute; questa possa rivivere sotto i nostri occhi s&igrave; come la vide lui, il ribelle introverso pi&ugrave; famoso della letteratura.<br />Ma quanto &egrave; cambiata la citt&agrave; da allora? Per venire incontro ai lettori, Marco Palagi inserisce nel suo libro una time-line che ricostruisce gli spostamenti di Holden a New York, ovvero cosa fa e chi incontra, nonch&eacute; una mappa che dettaglia i luoghi che visita con relativa legenda. La mappa &egrave; del 1945 e dunque rispecchia quasi fedelmente l&rsquo;aspetto che poteva avere l&rsquo;isola di Manhattan nel 1949. Alcuni luoghi sono rimasti immutati, altri sono profondamente cambiati, altri ancora sono spariti e sono stati sostituiti da altre strutture. Nella mappa sono presenti alcuni luoghi di cui si parla nel libro ma che non esistono e non sono mai esistiti nella realt&agrave;.<br />Sfogliando questo libro si ha la sensazione di ripercorrere al fianco di un vecchio amico i ricordi di un viaggio fatto assieme quando l&rsquo;interrogativo, apparentemente banale, era sapere dove vanno le anitre di Central Park quando il laghetto si ghiaccia. Alzi la mano chi non risponderebbe: &ldquo;Holden, vattelappesca!&rdquo; E via con le valigie di vacchetta pronti a partire destinazione New York.