Divampa una rivolta in Francia. Insorgono i nuovi miserabili.&nbsp;<br />Dalle banlieue al cuore delle citt&agrave; l&rsquo;urto si propaga. Sconvolge economia, frontiere, finanza e istituzioni. Tremendo il contraccolpo per l&rsquo;Italia, vertiginoso il tracollo. Lo Stato scalcia, vacilla e schianta nel volgere di un&rsquo;estate. L&rsquo;ultima, in tempo di pace.<br />Sgretolamento, frantumazione, apnea dell&rsquo;ordinario&hellip;&nbsp;<br />Ma &egrave; quando i vincoli sociali si allentano, che affiorano le vite.<br />Pinti ne afferra sette. Sette traiettorie emblematiche come carte dei tarocchi, allo stesso modo ambigue, irripetibili, contraddittorie. Le mescola in una trama di rimandi e corrispondenze, le accarezza con una scrittura capace di trattenere, da ogni gesto e da ogni pensiero, una particolare luce.&nbsp;<br />Sempre fraterna, a tratti ironica, mai giudicante.<br />Che sia un viaggio con lo zaino in spalla o una crisi di governo, una guerriglia urbana o una capriola tra le foglie, ogni pagina schiude un orizzonte dov&rsquo;&egrave; lo spazio intimo a scavare nel politico, di fenditura in fenditura, fino a svuotare molte delle parole con cui la civilt&agrave; si ostina a raccontare se stessa. &nbsp;<br />Un romanzo di stirpe nuova, barbarico e delicato.&nbsp;<br />Una sinfonia picaresca, a strapiombo sul caos.<br />Una nicchia per creature selvatiche, nell&rsquo;ora incerta del tramonto.