Quando scrivevo (prima della pandemia) era una gioia: uscivo dal tempo e dallo spazio presente per immergermi in un mondo nuovo, che creavo io stessa.<br />I racconti di Marina Fico hanno due pregi: la leggerezza e l&rsquo;ironia.<br />Italo Calvino in Lezioni americane scrive: &ldquo;Prendete la vita con leggerezza, che non &egrave; superficialit&agrave;, ma un planare sulle cose dall&rsquo;alto, non avere macigni sul cuore&rdquo;. Egli ritiene che la leggerezza sia una qualit&agrave; essenziale nello scrivere, e l&rsquo;associa con la precisione e la determinazione, non con la vaghezza e l&rsquo;abbandono al caso.<br />Ebbene. La leggerezza cos&igrave; intesa caratterizza la scrittura di Marina. Un bel passo avanti rispetto a chi rincorre l&rsquo;eccesso.<br />Il tono ironico che contraddistingue i suoi racconti &egrave; connesso con la leggerezza. Un velo di ironia, che mai diventa sarcasmo, e a volte rasenta la comicit&agrave;. Per scrivere con tono ironico bisogna appunto planare sulle cose dall&rsquo;alto, e guardare con distacco la &ldquo;commedia umana&rdquo;.<br />I protagonisti sono rappresentati con tocchi felici e con precisione, sentiamo che non hanno &ldquo;macigni sul cuore&rdquo;.<br />Abbiamo bisogno di leggerezza e ironia. E Marina Fico ce le offre.