[&hellip;] Come lei, anch&rsquo;io ho indugiato molto tempo nel portare alla luce le mie poesie; so quindi che il suo ritardo nella pubblicazione nasce dal rispetto di tutto ci&ograve; che &egrave; gi&agrave; stato detto prima da altri e che non ha senso ripetere. Ci accomuna una casta avidit&agrave; di parole esatte e necessarie, di poesia ben fatta. Questa necessaria modestia &egrave; l&rsquo;origine dell&rsquo;arte &ndash; la buona arte &ndash; ma, non prendiamoci in giro, nessuno scrive poesie per ricrearsi in solitudine, ma con la segreta speranza che qualcuno ci legga. &Egrave; quindi necessario fare un salto nel vuoto e osare condividere il nostro lavoro gi&agrave; maturo con altri: Tot&ograve;, non siamo pi&ugrave; nel Kansas, esclama Dorothy al suo cagnolino quando arrivano a Oz, e questo libro &egrave; il salto che stai facendo ora nel mondo dove ti stanno gi&agrave; aspettando, magici abitanti invisibili, i tuoi futuri lettori. [&hellip;]<br />Dalla prefazione di Alfonso Brezmes<br /><br /><b>Marina Neri</b>. Nata a Belluno nel 1966, comincio a sognare la grande citt&agrave; fin dall&rsquo;infanzia. Dopo una laurea in Lettere moderne all&rsquo;Universit&agrave; di Padova, mi trasferisco a Parigi per studiare all&rsquo;Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales e infine a Berlino, dove frequento corsi di russo e inglese alla Humboldt Universit&auml;t.<br />Il mio profondo legame con la natura viene sancito da una lunga permanenza in California e due fughe in Nuovo Messico, di cui porto dentro il cielo infinito.<br />Ho avuto la fortuna di conoscere un uomo in pace con se stesso e ho due figli luminosi.<br />Quando non sono al cinema o in cucina, osservo le nuvole. O gioco con Sunset, lo splendido cane che ho trovato nei rifiuti il giorno della sua nascita e che non smette di arricchire la mia vita.<br />Se tornassi a vivere mi dedicherei probabilmente alla geologia. Mi affascina il modo lento in cui la terra racconta la sua storia. Ma, a dire il vero, non so ancora cosa far&ograve; da grande.