Giacinto vive da solo in un paesino della Bassa. &Egrave; una solitudine totale, la sua: ha perso i genitori in un&rsquo;alluvione che era ancora bambino; gli amici d&rsquo;infanzia, crescendo, lo hanno abbandonato perch&eacute; &ldquo;troppo strano&rdquo;, fuori luogo, fuori tempo. La fabbrica in cui lavorava ha chiuso i battenti e si &egrave; trovato a riempire il tempo con lunghi giri in bicicletta e qualche sosta al bar del centro. A fargli compagnia, ormai, sono solo il passato e la voce della Fiuma, un anonimo corso d&rsquo;acqua non lontano dal grande fiume che scorre placido nella pianura. Quando, per&ograve;, in paese si viene a sapere della morte di Angela, figlia della Dinetta, un ricordo torna prepotentemente a galla, riempiendolo di tormento e angoscia, ma facendogli anche riassaporare momenti di infinita dolcezza.<br /><br /><b>Mario Banchieri</b> &egrave; nato Livorno nel 1947, diplomato al liceo artistico di Carrara. Ha sempre avuto una grande passione per l&rsquo;arte in qualsiasi forma essa si presenti. Terminati gli studi, ha iniziato a proporre i suoi lavori di pittura in diversi concorsi e mostre personali, ottenendo importanti riconoscimenti. La passione per la scrittura ha preso il sopravento quando si &egrave; accorto che scrivendo riusciva a esprimere meglio le sue emozioni e sensazioni. Dopo essere andato in pensione, nel 2009 pubblica <i>Oltre il cammino &ndash; L&rsquo;emozione di un viaggio</i>, racconto del Cammino di Santiago che ha percorso in bicicletta sui sentieri dei pellegrini. La passione per la bicicletta lo porta spesso ad attraversare i paesi della Bassa parmense e da qui l&rsquo;idea, quasi la necessit&agrave;, di mettere nero su bianco le emozioni che questa parte della pianura gli trasmette. Nasce cos&igrave; <i>L&rsquo;uomo di nebbia e i segreti della Fiuma</i>. L&rsquo;essere in pensione gli ha permesso di dedicarsi al volontariato e come Milite della Pubblica Assistenza di Parma, nel 2021 ha pubblicato, a scopo benefico, un breve racconto, <i>Pulmino 40</i>, nel quale descrive la quotidianit&agrave; del rapporto con la disabilit&agrave;.<br />&nbsp;